Posted on 5, ago, 2008 in Esempi
Tanto per fare chiarezza anche sui termini usati, l’analisi grafologica non è l’analisi calligrafica.
La Grafologia analizza la scrittura con lo scopo di indagare la persona in tutti i suoi aspetti psicofisiologici; l’analisi calligrafica è lo studio della calligrafia (cioè bella scrittura, dal greco kalos che significa “bello”) e quindi si occupa di scritture artistiche, riproduzioni di caratteri speciali ecc…
Il grafologo non è il calligrafo, sono due profili diversi e ben distinti. Purtroppo spesso si confondono i due termini e c’è un motivo: una volta l’unico esperto di scrittura era il calligrafo, cioè l’esperto di “bella scrittura”, il quale veniva interpellato nelle prime indagini in tribunale, per cercare di stabilire se si trattava di falso o meno. Ma il calligrafo al massimo può osservare la somiglianza morfologica di uno scritto con un altro, è come se confrontasse due disegni tra loro.
Il grafologo compie un’indagine diversa, la somiglianza morfologica non è sostanziale per stabilire l’autografia di un documento o di una firma. Ciò che stabilisce l’identità di mano sono altre caratteristiche, che riguardano aspetti inimitabili e individuali, in quanto collegati a strutture neurofisiologiche e psicologiche, espresse graficamente.